Alla Camera è cominciata la terza votazione per eleggere il Capo dello Stato, l'ultima con l'asticella per l'elezione fissata a 672 voti. Si suppone un tripudio di schede bianche.
Alessandro Zan (Sel) è fra i deputati convinti che Stefanò Rodotà si ritirerà davvero, facendo un endorsement su Romano Prodi. Ma dentro il Pd qualcuno ironizza: "E poi i voti di Monti ce li prendiamo dicendogli che il Professore è lui"...
Alle prime luci dell'alba c'è stato pure qualcuno del Pdl che ha proposto questa variante: "Silvio", ha detto, "ma se Prodi è il peggiore, perché non votiamo noi Rodotà al terzo scrutinio?". Ovviamente niente di fatto.
E' chiaro che se Rodotà (come qualcuno dice) facesse un endorsement per Prodi, i grillini potrebbero reindirizzare il proprio voto. Ma che feeling c'è tra i due? Scrisse Rodotà su Repubblica, 28 luglio 2007: "Il voto sul referendum elettorale del '93 e le più vicine primarie dei 4 milioni di votanti sono lì a parlarci di occasioni perdute proprio da chi le aveva promosse. Prodi non è stato capace di capitalizzare quei risultati, ed altre logiche hanno preso il sopravvento. Sarà diverso oggi?". Non una gran passione, insomma.
Sta per cominciare la riunione grillina alla Camera per decidere come comportarsi dalla quarta votazione in poi. Grillo tuona che "nessuno si sogna di votare Prodi". Ma, nonostante il fuoco di sbarramento, qualcuno trai parlamentari pentastellati continua a sottolineare che Prodi è comunque nella rosa dei dieci delle Quirinarie.
I gruppi parlamentari Cinque stelle confermano con una nota la volontà di portare avanti Rodotà, come candidato dei "cittadini". Il giurista dice dal canto suo dice che non intende "creare ostacoli a scelte del Movimento che vogliano prendere in considerazione altre soluzioni'. Insomma: tutto immobile.
Rodotà ha appena superato i 162 voti, quelli dei grillini. Ieri, coi voti di Sel, dissidenti Pd e Sc era arrivato a 240 e 230. Quiz: chi altro l'ha votato stavolta?
Secondo il leghista Roberto Calderoli, anche la candidatura di Prodi è bruciata. Ecco l'elegante metafora con cui lo spiega: "La mortadella ormai è cotta a puntino.Questa mattina hanno fatto il filo all'affettatrice e dalle 15 e 30 verrà fatta a fette in Aula".
da Susanna Turco modificato da Mauro Munafò4/19/2013 11:47:47 AM
E se Prodi non ce la fa? "Adesso vediamo", risponde Bersani. Brutto segno, per il Professore. Già prima, Bindi aveva detto: "Se non ce la fa alla quarta, speriamo alla quinta".
Forti fibrillazioni nei Cinque stelle, per timore che si ripeta una spaccatura come quella che ci fu per l'elezione di Grasso. il capogruppo Vito Crimi sottolinea: "Nella nostra riunione Rodotà è stato acclamato". (sarebbe la seconda standing ovation della giornata, dopo quella del Pd per Prodi)
Boldrini ha comunicato i risultati del terzo scrutinio. I più votati: Rodotà 250 voti, D'Alema 34, Prodi 22, Napolitano 12, Cancellieri 9. Bonino e Chiamparino hanno preso quattro preferenze ciascuno. Voti dispersi 44. Schede bianche 465. Nulle 47.
da Alessandro Gilioli modificato da Mauro Munafò4/19/2013 1:58:47 PM
Un po' di numeri. Pd, Sel e Centro di Tabacci insieme fanno 497 grandi elettori. In teoria gliene mancano 8 per farcela al quarto scrutinio. Loro sperano che arrivino o da Scelta Civica o dai M5S. Ma non calcolano la trentina di piddini che oggi hanno votato D'Alema. E che probabilmente non voteranno Prodi. Quindi è tutto in ballo.
Nel caso non ce la facesse ma con qualche voto in più dei 497 richiesti però rimarrebbe in gara. Nel caso invece i franchi tiratori tra le fila Pd superassero i voti in arrivo da scelta civica o M5s - cioè se prendesse meno di 497 voti - sarebbe bruciato.
«Massimo D'Alema vuole passare alla storia come colui che ha ucciso il Pd». (Marco Esposito su Facebook, in riferimento ai voti per D'Alema e alle bianche, che forse stanno impallinando Prodi)
Ai 1007 grandi elettori vanno sottratti per lo meno i 240 parlamentari del centrodestra (tra Pdl, Lega, Fratelli d'Italia, Gal) che non hanno partecipato al voto. Restano circa 760 grandi elettori, senza considerare i delegati regionali del centrodestra che pure non partecipano al voto. Scrutinati 615, e sinora Prodi ne ha presi 350. Non ce la fa.
Bersani, chiuso con i suoi dirigenti, deve arrivare a una decisione storica. Sembra improbabile che insista con Prodi: troppo pesante. numericamente, la batosta presa dall'ex presidente del Consiglio. Quindi può scegliere di inventarsi un altro candidato (da Cassese a Fernanda Contri) oppure arrendersi e convergere su Rodotà: ma in questo caso tutta la segreteria del Pd potrebbe dimettersi, subito prima o subito dopo.
Il blogger del Pd Tommaso Ederoclite riassume su Facebook le tre strade che restano ora davanti al suo partito: eleggere D'Alema con Pdl, oppure Rodotà con il M5S, oppure Cancellieri con Scelta Civica. E aggiunge: «Una prece».
Pina Picierno del Pd su Twitter dice: "Un suicidio in diretta tv. E la responsabilità è solo del mio partito. C'è da vergognarsi e da chiedere scusa al Paese."